Ti è mai
capitato di rimandare delle cose che desideravi da tanto tempo? O sentire la
sensazione di non avere abbastanza tempo durante la giornata da dedicare alle
cose importanti per te?
Durante la
vita di tutti i giorni ci sono delle cose che seppur piccole, sono necessarie,
ad esempio fare la spesa, fare le faccende domestiche, accompagnare il proprio
figlio ad un’attività, ecc.
Ma le cose
che fai durante la tua giornata sono davvero tutte così indispensabili in quel
momento?
Ci sono
persone che da anni hanno l’idea di un progetto da realizzare, un’ambizione da
seguire, eppure non riescono mai a portarle avanti. C’è chi investe molto tempo
per fare tutto perfettamente e, per non sbagliare, impiega un’eternità a fare
qualsiasi cosa, senza in realtà riuscire a concludere nulla che lo soddisfi
realmente.
È
importante distinguere la tendenza a procrastinare dalla fase di
preparazione.
Ad esempio per chi deve creare un nuovo progetto lavorativo, chi sta scrivendo un
libro, ecc., si può ritrovare a girovagare per casa per qualche ora senza
apparentemente combinare nulla, ma poi ha l’idea che cercava: questa può essere
la fase creativa, che precede lo svolgimento dell’attività. Mentre se si
gironzola per casa o si rimanda anche la possibilità di avere l’idea
progettuale, quindi non si arriva mai a svolgere l’attività nel concreto,
allora probabilmente si sta solo rimandando, procrastinando.
In quest’ultimo
caso è importante chiedersi perché sto rimandando? Davvero non ho tempo di fare
ciò che desidero? E ancor prima, cosa desidero davvero?
L’autosabotaggio può essere definito come l’insieme
delle azioni che si mettono in atto, più o meno consapevolmente, e che ostacolano il
raggiungimento degli obiettivi a lungo termine.
Ma perché si
dovrebbe autosabotarsi?
Ci sono
due possibili motivazioni: da un lato potrebbe esserci la paura del successo, quindi
la paura di realizzare davvero ciò che di desidera. Dall’altro non sempre
raggiungere un obiettivo è semplice, spesso implica fasi di incertezza, di
insicurezza e c’è chi piuttosto che vivere queste fasi, preferisce stare nella
prevedibilità, senza ambire a qualcosa di più. Può esserci quindi la paura del fallimento, spesso legata a convinzioni irrealistiche di perfezionismo,
ad aspettative irrealistiche che finiscono col convincere la persona che non è
in grado di raggiungere quel determinato obiettivo.
Non si
tratta solo di ambizioni o obiettivi lavorativi, anzi spesso queste paure sono
legate ad una relazione affettiva, a desideri progettuali di vita in vari ambiti.
Un altro pensiero
che può rientrare nell’autosabotaggio è partire dal presupposto che se una
determinata cosa non si è mai fatta prima, non si è in grado di farla,
nonostante, invece, non esista un comportamento che non necessiti di pratica
per essere appreso, quindi anche migliorato.
Al
contrario, nel momento in cui si riesce ad agire, se si opera un auto-sabotaggio per
paura di fallire, si tende a mettere in atto comportamenti specifici, come ad
es. andare a una festa e fare tardi la sera prima di un colloquio importante di
lavoro, non presentarsi ad un appuntamento importante, ecc.
Quindi cosa puoi fare per
evitare di auto-sabotarti e quindi di realizzare i tuoi desideri, i tuoi
obiettivi?
Sperimentati in questo esercizio…Clicca su questo link e prenditi qualche minuto per te!
Dott.ssa Laura
Camastra
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