lunedì 28 settembre 2020

ALLA RICERCA DELLA FELICITA’: vivere nel qui ed ora



 


Cosa significa essere per te essere felice? Ed essere sereno?

Spesso si associa la felicità alla soddisfazione dei desideri, dei propri obiettivi personali. Oggi, nella società attuale, a volte sembra che si debba inseguire sempre qualcosa, come se essere felici significhi avere tutto ciò che ci si è programmati. Poi però capitano imprevisti nella vita, succedono cose inaspettate che impediscono ad esempio di avere ciò che ci si era prefissati in quel momento e allora che succede? Non sempre la vita va come si vorrebbe perché ci sono situazioni, cose che non dipendono solo dalla propria volontà, e allora lì può arrivare un senso di insoddisfazione, di tristezza e delusione.

Altre volte si fanno delle scelte in modo automatico, come se il motivo sia “è questo che si deve fare”, come se ci fosse un momento prestabilito per vivere delle situazioni di vita e non fare i passi che ci si aspetta, che la società si aspetta sia motivo di sentirsi sbagliati e inadeguati.

Quando penso a cosa sia la felicità, come per l’amore, credo sia un concetto talmente soggettivo che a parole è difficile da descrivere.

Ma cos'è poi la felicità? Per qualcuno può essere avere un lavoro stabile, per qualcun altro avere una famiglia, avere una casa, una bella macchina…ma spesso la felicità è un’emozione che sembra duri troppo poco. Questo penso possa essere dovuto al fatto che la percezione della felicità sia spesso legata a qualcosa di esterno da sé, legato ad una persona altra da sé o a volte anche a qualcosa di materiale. Si vive in una società legata alla ricerca del piacere, orientata a quello che verrà domani e a cosa potrò fare domani per essere felice. Il piacere è la forma a volte superficiale di soddisfazione e anche la più semplice. Ecco perché spesso, nonostante si possa avere tutto ciò che si desidera nel mondo esterno, si ha una profonda sensazione di mancanza, di vuoto.

Ma allora cosa significa davvero stare bene? Si parla spesso di benessere psico-fisico per vivere bene, sereni e felici. 

Mi piace pensare al benessere associandolo al concetto di serenità. Dove per essere sereni non significa non avere problemi, non avere momenti negativi o difficili, ma è una condizione, un atteggiamento e una modalità di approccio alla vita in cui si è presenti nel qui ed ora, in questo momento. Con questo non intendo dire che non bisogna avere desideri, progetti di vita, ma anzi significa godere appieno di ogni momento, magari dandosi degli obiettivi nel breve termine, focalizzandosi di giorno in giorno sull'obiettivo della giornata. Significa essere felici anche solo apprezzando il sole al mattino o perché no, la pioggia, significa vedere in ogni cosa che accade la doppia faccia della medaglia, anche una parte positiva nelle difficoltà. La serenità, la felicità potrebbe essere lasciar andare le emozioni, i pensieri che diventano troppo presenti e predominanti, che spesso impediscono di apprezzare i momenti che si vivono. Spesso ciò che succede agli altri, ciò che succede fuori da noi ci prende così tanto da perdere di vista la propria vita. La serenità a volte può essere una condizione così semplice da avere, può essere anche prendersi 5 minuti per ascoltare una canzone, per ascoltare sé stessi in qualsiasi modo sia. Se si associasse in questo modo la felicità alla serenità sarebbe davvero così breve ed effimera?!

Sperimenta un'esperienza di serenità e tranquillità, ascolta l'audio che ho preparato per te.

Clicca qui: https://soundcloud.com/laura-camastra-962586193/serenita

Dott.ssa Laura Camastra

lunedì 21 settembre 2020

RIENTRO A SCUOLA: COME AFFRONTARLO AL MEGLIO?!

 

Come per gli adulti può essere fonte di ansia il rientro a lavoro dopo un periodo di vacanza, così può accadere per bambini e ragazzi rispetto al ritorno a scuola.

In questa fase di emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, la confusione delle notizie, l’incertezza della situazione può creare tensione e paura sia nei bambini e ragazzi che sono chiamati ancora ad adattarsi alla al momento, sia nei genitori e negli insegnanti.

Il motivo di questa ansia e paura può essere legato al timore di contrarre il virus e di dover far seguire agli studenti le nuove norme di sicurezza.In questo momento storico cambiano le modalità di relazione, rispetto ai limiti nel contatto fisico, nella condivisione del materiale scolastico, cambia anche l'organizzazione degli spazi nella scuola, la condivisione dei momenti ricreativi, oltre al modo di comunicare che potrà essere veicolato dall'utilizzo della mascherina. 

Queste novità possono creare confusione poiché è diverso da ciò a cui si è abituati, ma come in ogni situazione nuova, bisogna tener conto che i bambini in particolare hanno capacità di adattamento molto più grandi di quelle che ci si aspetta.

Come si può cercare di affrontare nel modo più sereno possibile questo inizio e in generale l’anno scolastico?

Premesso che non è possibile fare previsioni sull’andamento della situazione, quindi bisogna viverla e affrontarla giorno per giorno col pensiero che possa andare sempre meglio, possono essere utilizzate delle piccole strategie per vivere con maggiore tranquillità questo passaggio.


Se sei un Genitore: cerca di trasmettere serenità ai tuoi figli rispetto alle novità; di aiutare bambini e ragazzi ad abituarsi alle nuove routine (ad esempio organizzando a casa, con i più piccoli, giochi con le mascherine) e in generale anche rispetto ai nuovi orari e abitudini, in modo da dargli un po' di tempo per riabituarsi. Dagli le giuste informazioni rispetto alle regole da seguire e com’è stato nel pieno lockdown, evita di esporlo troppo alle notizie negative sul virus e di sovraccaricarlo di informazioni.

Informati sempre dalle fonti ufficiali le regole da seguire evitando di generare confusione nei bambini e ragazzi stessi, affidandoti, in questo caso, ai referenti della scuola.

Accogli le emozioni di tuo figlio legate anche a questo periodo, ascoltandolo e supportandolo anche con semplici frasi come “È del tutto normale provare queste emozioni, insieme faremo del nostro meglio per affrontare tutto quanto di giorno in giorno”.

Fai attenzione ai possibili segnali di stress legati a questo periodo così particolare (alterazioni nel ritmo e/o nella qualità del sonno, nervosismo eccessivo, cambiamenti nell'alimentazione) per affrontarli insieme.


Se sei un Insegnante: racconta in modo chiaro e semplice le novità di quest'anno agli studenti, sottolineando l'utilità delle misure di protezione che dovranno rispettare, è importante sia per i bambini sia per i ragazzi sentirsi parte attiva del cambiamento, questo li renderà maggiormente disponibili e collaborativi.

Trova nuove forme di comunicazione, attraverso il linguaggio non verbale (ad esempio mimando con le mani i concetti espressi a voce) è l'indicazione per superare le difficoltà di comunicazione legate all'uso della mascherina, attraverso l’apprendimento con esempi concreti (nel caso di concetti che possono essere spiegati, quindi appresi con l’esperienza);  sii attento ai segnali di disagio manifestati in classe, dando spazio in questo particolare momento a momenti di dialogo e confronto, è un modo per farli sentire accolti e per essere comunque vicini, nonostante le distanze.

Nel caso in cui senti che le tue paure personali, la tensione non ti permette di vivere serenamente questo momento, il consiglio è di rivolgersi ad un professionista magari presente a scuola (psicologo, psicoterapeuta), che possa aiutarti ad affrontare con serenità questo momento e a non riversare l’ansia su alunni o sulla propria famiglia.


Bambini e ragazzi: affidatevi e ascoltate con attenzione genitori e insegnanti sulle novità del ritorno a scuola; non avete paura di fare domande, di chiarire i dubbi con i vostri genitori o insegnanti, prendete questa situazione per sperimentare anche voi nuove forme di comunicazione anche con i compagni, del resto la forza dell’espressione dello sguardo, ad esempio, fa trasparire sempre le emozioni e arriva dritto all'altra persona.

Non avere paura di parlare con qualcuno se ti senti in ansia o teso per questo periodo, è particolare per tutti e ognuno lo vive a modo suo!


Tutti abbiamo dentro un’insospettata riserva di forza che viene fuori quando la vita ci mette alla prova.

Isabel Allende




Dott.ssa Laura Camastra


lunedì 14 settembre 2020

ESTATE AL CAPOLINEA: MALINCONIA O SOLLIEVO?

 


L’estate sta terminando e con essa anche le ferie, le vacanze. Sta arrivando (o per qualcuno è già arrivato) il rientro a lavoro, a scuola, in generale la routine dell’autunno-inverno.

Spesso il periodo di fine agosto/settembre porta con sé un abbassamento dell’umore, come una sensazione di tristezza e malinconia. Può portare anche una certa ansia del rientro, aspetto che in questo particolare periodo legato al Covid-19, può essere ancora più forte (vedi ad esempio le incertezze e le paure legate al rientro a scuola che coinvolgono gli studenti ma anche i genitori e familiari).

Ma perché capita di sentirsi tristi, malinconici o in ansia senza un motivo particolare?

L’estate, le vacanze, le ferie, portano in genere una routine diversa da quella solita, i motivi e i vissuti sono sempre soggettivi, quindi anche le motivazioni possono essere diverse.

Ad esempio orari, impegni, obblighi e responsabilità tornano ad essere all’ordine del giorno, le persone che incontri nel periodo estivo non sono presenti nella normale routine e ti mancano, le aspettative rispetto alle cose che avresti voluto fare durante le ferie sono state deluse, o il lavoro che fai non ti soddisfa e senti di essere in un ambiente ostile. Aggiungerei in questo particolare periodo, anche la paura legata alla possibilità di contrarre il Covid-19 che può influenzare anche come hai vissuto l’estate e come vivi la nuova quotidianità.

Altre volte invece, il non avere una routine che impegni mente e corpo, può essere fonte di ansia, se sei una persona che tendenzialmente si sente meglio quando è piena di impegni, allora in questo caso il rientro può rappresentare un sollievo, che riempie il vuoto che le ferie può comportare.

Sentire una certa tristezza legata al rientro, se circoscritta o è di breve periodo, è una situazione piuttosto comune dovuta anche al riadattamento alla routine. Se questa sensazione ( che sia legata alla tristezza o che sia legata alla tensione, ansia) prosegue nel tempo, è sempre meglio rivolgersi ad un professionista psicologo, psicoterapeuta, che può aiutarti e supportarti in questo momento.

Ma cosa si può fare per prevenire e gestire questi momenti (se brevi e circoscritti)?

-cerca di programmare il rientro dalle ferie uno o due giorni prima del rientro a lavoro: spesso in estate si cambiano gli orari, riabituarsi gradualmente potrebbe essere d’aiuto- fai esercizio fisico (fa bene alla salute fisica e mentale e stimola il buon umore);

- se ti mancano le persone lontane, sfrutta la tecnologia programmando dei momenti in cui sentirsi in videochiamata, perché ti aiutano a mantenere vive le relazioni e alleviare la malinconia;

- guarda le foto di momenti piacevoli di questa estate, anche solo col pensiero, le emozioni piacevoli possono essere rivissute;

- concediti dei momenti per te, nonostante la routine, la ripresa delle normali attività, a volte bastano solo pochi minuti per sentirsi meglio.

Che sia un sollievo il rientro alla routine, che sia fonte di malinconia, è importante che tu sia consapevole delle modalità, delle emozioni che vivi, proprio per lasciarle andare…

Dedica qualche minuto a te, ascolta il mio audio e potrai raggiungere il luogo che vorrai per sentirti più tranquillo e rilassato.

Clicca qui: https://soundcloud.com/laura-camastra-962586193/il-tuo-spazio-tranquillo

Dott.ssa Laura Camastra

LA LEGGEREZZA NEL GIOCO: DAI SPAZIO ALLA TUA PARTE BAMBINA

  Dentro ogni persona c’è una parte bambina. Anche tu sei stato bambino e dentro di te questa parte esiste ancora. Penso alla parte “bam...