sabato 14 ottobre 2017

LA COMUNICAZIONE EFFICACE NELLO SPORT: linee guida per gli allenatori




“Non si può non comunicare” e nell’era dei social non è mai stato così evidente.
La parola “comunicare” significa letteralmente “rendere comune”, “partecipare”.
Le teorie emozionalistiche evidenziano gli aspetti emotivi e di relazione alla base della comunicazione: ogni comunicazione trasmette emozioni.
Per questo gli strumenti principali di lavoro per un coach sono: una comunicazione efficace, e la capacità di saper ascoltare, ossia comprendere l’altro anche nei suoi significati emozionali. In un contesto sportivo, in particolare per quanto riguarda la comunicazione tra allenatori e atleti, è fondamentale che il tecnico sia consapevole delle sue capacità di ascolto. Alcuni allenatori tendono a diventare impaziente quando ascoltano i loro atleti, altri si lasciano influenzare troppo dalle loro reazioni senza spesso coglierne la semplice esigenza di sfogo della tensione.
Per questo uno degli obiettivi di un allenatore è quello della registrazione emozionale degli atleti e dello staff.   Per farlo, deve: permettere agli atleti di esprimersi liberamente, porre dei limiti alla fase di ascolto (per evitare che non diventi un comodo alibi per non cambiare), restituire i contenuti emozionali (es. sei arrabbiato, stanco, deluso…), ridefinire le percezioni disfunzionali (es. Calciatore: “Non mi han passato la palla perché pensano che non sia bravo” allenatore: “Non ti han passato la palla perché non ti hanno visto, hanno sbagliato…”).
Per la comunicazione efficace le linee guida si possono riassumere in questo modo:
1.      ESSERE DIRETTI E CHIARI: esprimere il contenuto del messaggio in maniera affermativa, con frasi brevi e al presente (ad es. meglio dire “l’esercizio va fatto così…” invece di dire “l’esercizio non va fatto...”;
2.      ESSERE COMPLETI E SPECIFICI: fornire osservazioni, istruzioni, evitando di generalizzare (ad es. con frasi “fai sempre lo stesso errore”, ecc.);
3.      ESSERE FOCALIZZATI: dare poche informazioni essenziali, dando feedback immediati (ad es. appena si finisce un esercizio);
4.      ESSERE INCORAGGIANTI: i messaggi devono avere sempre l’obiettivo di sostenere e incrementare l’impegno dei giocatori (es. dando feedback positivi come “ben fatto!” oppure “ti sei impegnato molto, ecc.”);
5.      ESSERE COERENTI DAL PUNTO DI VISTA VERBALE E NON VERBALE: il linguaggio del corpo deve andare di pari passo con quello verbale (es. se voglio incoraggiare gli atleti, dovrò utilizzare un timbro alto della voce per trasmettere energia);
7.      ESPRIMERSI IN MODO APPROPRIATO AI LIVELLI DI CONOSCENZA E DI ESPERIENZA DELL’ATLETA/SQUADRA: adeguare il linguaggio al contesto (non esprimersi come uno scienziato, ma in modo semplice e adeguato).
8.      VERIFICARE CHE IL MESSAGGIO SIA STATO COMPRESO (ad es. chiedendo conferma agli atleti stessi rispetto alla comprensione del messaggio).


Dr.ssa Laura Camastra

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Claudio Mantovani (a cura di). Insegnare per allenare. Metodologia dell'insegnamento, (2017). Edizioni Scuola dello Sport.
Roman Jakobson, (1961). Linguistica e teoria della comunicazione.


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