Nell’attuale
società frenetica, tutto tende a scorrere in modo sempre veloce, si fanno tante
cose senza averne piena consapevolezza. Si può perdere di vista anche il
proprio benessere fisico, si dà poca importanza al proprio corpo (oltre il lato estetico), il cui
benessere in realtà va di pari passo con quello mentale.
Ci sono persone
che, più o meno consapevolmente, tendono a riempire le giornate, il proprio tempo
con tanti impegni, attività, senza darsi degli spazi di intervallo, delle pause che permettono al corpo e alla mente di ricaricarsi.
Poi arriva un
momento, spesso improvviso, in cui paradossalmente ci si sente sereni (magari dopo
un periodo di particolare stress), si provano delle strane sensazioni di disagio
nel corpo: palpitazioni, senso di oppressione al petto, nodo alla gola…e sono forti
da non passare inosservate.
L’attacco di panico, non è un semplice momento di ansia, ma
prevede una serie di sintomi che diventano sempre più forti in pochi minuti e possono
essere: tachicardia, sudorazione, tremori, sensazioni di soffocamento,
formicolii, paura di perdere il controllo, paura di morire. Dal primo episodio si
innesca poi la paura che possa ripresentarsi un nuovo attacco, tanto che spesso
si crea un circolo vizioso nella persona, tanto da modificare le sue abitudini,
la sua quotidianità per paura che possa succedere ancora. Si tende ad evitare
situazioni, luoghi che non fanno sentire sicura la persona, ad esempio guidare,
viaggiare da soli, andare in luoghi nuovi e non conosciuti.
Quando si ha un
attacco di panico, è come se il corpo rispondesse a degli stimoli che in realtà
in quel momento non ci sono, dato che quei sintomi possono presentarsi nella
persona anche se non sta vivendo in quel momento una situazione pericolosa che
possa giustificare la paura che sta provando.
È proprio la
sensazione di perdere il controllo
del proprio corpo che spaventa la persona.
A volte sembra
come se il corpo stesse dicendo basta,
tanto da obbligare chi sperimenta l'attacco di panico a fermarsi.
Ma cosa bisogna
fare in questi casi?
Per prima cosa
bisogna escludere, attraverso delle visite specialistiche, delle eventuali cause organiche, cioè qualcosa a
livello fisico che possa giustificare questi sintomi nel corpo; una volta
escluso questo, probabilmente le cause possono essere di origine psicologica.
E' importante chiedersi: cosa mi sta comunicando
il mio corpo?
Il fatto di doversi
fermare necessariamente, per quanto difficile e doloroso sia, può essere un’opportunità
per prendersi del tempo per sé, per conoscersi, conoscere anche il proprio
corpo. Avere una consapevolezza di sé, partendo dal proprio respiro, è un passo avanti
anche per imparare a gestire i momenti di ansia e prevenire difficoltà più grandi
come può essere un vero e proprio Disturbo di Panico. In ogni caso, è
fondamentale chiedere aiuto ad un professionista che possa, attraverso un percorso
psicoterapeutico, possa guidare la persona nella consapevolezza di sé. Ogni
psicoterapia può essere utile, ma poiché l’attacco di panico colpisce il corpo,
può essere efficace un approccio psico-corporeo, che possa stimolare e
sciogliere, attraverso tecniche di respirazione ed altri esercizi mirati, i
blocchi muscolari e psicologici che nel tempo hanno attaccato il corpo e la mente
della persona.
Il
respiro è il ponte che collega la vita alla coscienza,
che
unisce il corpo ai nostri pensieri.
Ogni
volta che la vostra mente si disperde,
utilizzate il respiro come
mezzo
per prendere di nuovo in
mano la vostra mente.
Thich
Nhat Hanh
Dott.ssa Laura
Camastra
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