lunedì 5 giugno 2017

EMOZIONI E CIBO: L’INTRECCIO CORPO-PSICHE



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Per un atleta riveste una notevole importanza l’aspetto fisico, essendo lo “strumento” per poter esprimere il proprio sé; ne deriva un’influenza sulla sua immagine corporea.
Ma cos’è l’immagine corporea?E’ una costruzione complessa che comprende la percezione del proprio corpo, come ci si sente con esso, come si pensa che l’altro ci percepisca. L’ideale corporeo, quindi come vorremmo essere fisicamente, in ambito sportivo, è strettamente correlato al tipo di sport di praticato; ad esempio un body builder certamente avrà un ideale corporeo completamente differente da una ballerina di danza classica.
La vita dello sportivo, spesso è  improntata sul corpo, poiché la forma fisica (ad esempio tonicità, magrezza) rende possibile il conseguimento di determinati obiettivi e  lo sviluppo di abilità tecniche. Ne consegue una maggiore attenzione al peso, all’alimentazione.
 Oltre al raggiungimento del risultato sportivo o di un certo tipo di prestazione, è importante anche come  appare, il suo aspetto esteriore, cioè, avere un peso e una forma ottimali. Infatti oltre a motivazioni tecniche, strettamente connesse ad un determinato tipo esercizio, anche per gli sportivi esistono, infatti, determinati modelli ed immagini ideali a cui riferirsi, questo può determinare comportamenti e abitudini alimentari disfunzionali.
In realtà è difficile mantenere una percezione costante della propria immagine corporea essendo essa associata alle emozioni che si provano in un determinato periodo o momento.
Alla base delle scelte alimentari ci sono, dunque, diversi i fattori: da quelli biologici, a quelli sociali e psicologici.
La propensione verso gli alimenti dolci, ad esempio, risulta essere una questione innata, come l’avversione verso i cibi amari (Steiner 1977). Le preferenze verso alcuni alimenti in particolare, viene fuori in un secondo momento, grazie all’esperienza.
Per quanto riguarda gli aspetti psicologici che influenzano l’alimentazione, l'effetto dello stress sul consumo alimentare dipende dall'individuo, dalla causa e dalle circostanze. In generale, quando le persone si sentono stressate, rispetto al solito alcune mangiano di più e altre di meno (Oliver & Wardle 1999).
Ippocrate è stato il primo a parlare di correlazione tra emozioni e cibo: gli alimenti che producono serotonina (“l’ormone del buon umore”), hanno un effetto positivo sull’umore e possono essere ad esempio carboidrati, mentre la carne rossa rallenta la sua produzione, anzi favorisce l’accumulo di acido urico nel sangue, sostanza che può stimola aggressività, ansia e nervosismo. Altri alimenti che favoriscono la vitalità sono i cereali, spezie ed erbe aromatiche. I legumi sono ricchi, come i latticini, di triptofano, un amminoacido che è alla base della produzione di serotonina, pesci grassi (sgombri, sarde e salmone), sono  ricchi di acidi grassi omega 3 e omega 6 che hanno un effetto antidepressivo e mantengono efficiente sistema nervoso e memoria.
E’ importante quindi conoscere il proprio corpo, imparare a sentire quelle che sono le necessità “energetiche”, integrandole con quelle più psicologiche, mentali. 

Non esistono parole più chiare del linguaggio del corpo, una volta che si è imparato a leggerlo. (Alexander Lowen, Il linguaggio del corpo, 1958)


Dott.ssa Laura Camastra

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