mercoledì 6 dicembre 2017

L’INFLUENZA DEI GENITORI SUL VISSUTO DELL’ESPERIENZA SPORTIVA DEI RAGAZZI



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Diversi studi hanno evidenziato la stretta relazione tra sostegno dei genitori e motivazione nell’attività sportiva del ragazzo (Côté 1999). Il ruolo dei genitori varia con l’età del proprio figlio: si parte con un completo coinvolgimento nell’avvicinare il bambino all’attività sportiva, provvedendo alla gestione completa (economica, emotiva, organizzativa), per poi diventare supporto emotivo per i propri ragazzi.
I genitori, infatti, rappresentano dei modelli di comportamento e atteggiamenti verso lo sport; le modalità con le quali reagiscono a sconfitte e vittorie, incide sul vissuto del giovane sportivo, sia rispetto allo sport sia verso sè stesso. Frasi come “Hai vinto?”, o “ti sei divertito”, dicono molto rispetto all’atteggiamento verso lo sport e come questo incida significativamente sulla motivazione dell’atleta.
In una società orientata a “fare meglio degli altri”, è facile incontrare genitori che spingono al successo, al risultato di prestazione piuttosto che al vissuto di benessere e di successo inteso come crescita personale dei propri figli.
Una difficoltà per alcuni genitori è quella di distinguere le proprie motivazioni allo sport rispetto a quelle dei figli. Partendo dal presupposto che a tutti piace vincere, non bisogna dare per scontato che per il proprio figlio sia il motivo principale per praticare uno sport e soprattutto, porre importanza solo sulla vittoria, fa perdere di vista tanti aspetti fondamentali nello sport. Una spinta importante ad esempio è lo sviluppo psicofisico del bambino, l’aspetto di appartenenza ad un gruppo sociale, quindi la socializzazione, a prescindere dalla possibilità di diventare un campione. Va considerata anche la motivazione alla pratica sportiva varia anche in base all’età dello sportivo, quindi sarebbe importante chiedere al proprio figlio ad esempio “cosa ti piace della pallavolo?”, “Perché ti piace il ping-pong?” in modo da parlare con loro dell’esperienza sportiva che stanno vivendo. 
In uno studio di Quarisi e Zuliani (2014) su 600 atleti di 11-14 anni sui vissuti dei ragazzi rispetto agli atteggiamenti dei genitori nell’esperienza sportiva, emerge che atteggiamenti dei genitori come sbuffare, arrabbiarsi per una sconfitta, commentare le azioni sbagliate e dare consigli su queste, sono percepite in modo spiacevole dai figli. Al contrario atteggiamenti che mettono in luce che sport sia anche divertimento, fare il tifo per il proprio figlio senza sovrastare l’altro, essere tranquilli a prescindere dal risultato, sono vissute in modo piacevole.
Il ruolo del genitore è quello di supportare il proprio figlio a prescindere dal risultato (vittoria o sconfitta) e dargli la possibilità di sperimentarsi a prescindere dalla propria soddisfazione personale.
Vista l’importanza dell’influenza del genitore sul vissuto dell’esperienza sportiva dei ragazzi, una società sportiva non deve sottovalutare il loro coinvolgimento.

Dr.ssa Laura Camastra


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Bortoli L., Bertollo M.,  e Robazza C., (2005). Sostenere la motivazione nello sport giovanile: Il modello TARGET. Giornale Italiano di Psicologia dello Sport, 3, 69-72.

Claudio Mantovani (a cura di). Insegnare per allenare. Metodologia dell'insegnamento, (2017). Edizioni Scuola dello Sport.





sabato 2 dicembre 2017

Essere "online"..con sé stessi


LABORATORIO PER RAGAZZI DAI 10 AI 13 ANNI.

Conoscersi, presentare la propria emozione attraverso la musica.
Muoversi alla ricerca del proprio spazio, della propria energia.
Esprimersi e vivere le emozioni attraverso il gioco.
Rilassarsi alla ricerca del proprio posto tranquillo in cui ritrovare sè stessi...






LA LEGGEREZZA NEL GIOCO: DAI SPAZIO ALLA TUA PARTE BAMBINA

  Dentro ogni persona c’è una parte bambina. Anche tu sei stato bambino e dentro di te questa parte esiste ancora. Penso alla parte “bam...