sabato 9 settembre 2017

COME SCEGLIERE LO SPORT PER NOSTRO FIGLIO



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Alla base delle attività sportive, c’è il gioco nelle sue più ampie sfaccettature; dagli aspetti più ludici, di abilità motorie, a quelli di relazione, per questo ha una grande importanza per la crescita e questo è riconosciuto sin dall’antichità.
Soprattutto nei primi approcci allo sport, il bambino dovrebbe sperimentarsi nel divertimento, che in genere è alla base della motivazione che lo spinge nel proseguire un’attività sportiva piuttosto che un’altra.
In una società sempre più improntata verso la tecnologia, quindi ai giochi virtuali, bisognerebbe non perdere di vista quelle che invece sono le potenzialità del gioco, dello sport praticato. 
L’attività motoria rappresenta infatti uno strumento didattico, educativo e formativo poiché permette di apprendere dal vissuto e di confrontarsi con i pari, quindi fondamentale è anche l’aspetto di relazione. Attraverso lo sport il bambino e il ragazzo hanno la possibilità di conoscere meglio se stessi nel suo funzionamento offrendo loro opportunità di registrazione emotiva, come ci insegna la teoria dell’arrangiamento. 
Nella scelta dello sport, sono tanti i fattori che possono influire, tra cui quelli più pratici (spostamenti, soldi, ecc.), ma sarebbe utile per il benessere dei nostri figli, cercare quello che lo fa stare meglio, da un punto divista sia fisico che emotivo, permettendogli di sviluppare il suo potenziale. Carl Rogers, psicologo statunitense, parlava di capacità innate di autorealizzazione e autoregolazione, quindi, ogni uomo avrebbe una spinta innata nell’utilizzare le proprie risorse orientandosi a realizzare sé se stessi.
In quest’ottica il genitore dovrebbe cercare di scegliere lo sport più adatto al proprio figlio, in base alla sua e a ciò che gli permetterebbe di sviluppare il suo potenziale.
La teoria dell’arrangiamento, infatti, si basa proprio sul principio che ognuno ha delle potenzialità e risorse che vanno “arrangiate” in modo da permettere di sintonizzarsi al meglio con la propria emotività, rispetto al contesto e alla situazione che si vive (R. Unterrichter, 2017). 
Lo sport, può essere considerato una buona “palestra di arrangiamento” perché permette al bambino di sperimentarsi in un contesto protetto. 
Per quanto riguarda poi l’utilità del praticare attività sportiva, nello specifico delle abilità motorie, rispetto ad alcuni sport comuni sono:
Atletica leggera: stimola la capacità di concentrazione e la forza
Ginnastica: migliora il controllo spaziale del corpo, l’agilità; è propedeutica per tutti gli sport, stimola la concentrazione e la creatività.
Arti marziali: aumentano agilità e destrezza, oltre che le capacità di controllo;
Basket: favorisce l’agilità, la prontezza di riflessi, la coordinazione oculo-manuale, oltre ad aumentare la resistenza;
Pallavolo: stimola le capacità di coordinazione, di orientamento, di reazione, oltre a permettere un maggiore confronto e relazione in quanto sport di squadra;
Calcio: Stimola le capacità aerobiche e di coordinazione, aumenta la concentrazione, migliora la precisione.



RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Claudio Mantovani (a cura di), Edizioni SDS, CONI (2016). Insegnare per allenare. Metodologia dell’insegnamento sportivo

Richard Eugen Unterrichter, Cleup (2017). Mi aggiorno o mi adatto. Vivere felici è un gioco basta conoscere le regole.

Dr.ssa Laura Camastra

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