Hai mai sentito parlare di comfort zone?
Questo termine è stato utilizzato per la
prima volta in ambito aziendale per indicare l’area intorno alla quale i
dipendenti riuscivano a massimizzare prestazioni e profitti.
In psicologia
può essere definita come uno stato psicologico in cui tutto può sembrare
familiare, quindi uno stato in cui vulnerabilità e incertezze sono ridotte al
minimo.
Alla luce di questa visione, è sbagliato
avere o voler restare nella propria comfort zone?
Se per familiarità, comfort significa fare
fatica a cambiare dei comportamenti o situazioni che in realtà non sono utili,
che non ti fanno stare bene, o che ti portano a non fare delle scelte per
migliorare la tua vita, allora probabilmente c’è una resistenza al
cambiamento. Quando si ha paura di fare una scelta, di cambiare delle
situazioni, allora bisogna chiedersi se la comfort zone è realmente di comfort
o nasconde delle paure o difficoltà diverse.
La chiave di volta può essere la flessibilità che si dovrebbe avere nel modificare, allargare,
smussare la tua comfort zone in base alle situazioni.
Essere rigidi e resistenti al cambiamento può portare a vivere con
maggiore stress le situazioni nuove e inaspettate (anche positive) che si
presentano nella vita, influenzando negativamente le capacità di adattamento.
Essere consapevoli di sé stessi, dei
propri bisogni, dei propri desideri, fare scelte che portano ad un equilibrio, al
benessere personale, non è una cosa così scontata poiché implica anche la
capacità di fermarsi, di sentirsi e di conoscersi.
Una
volta compreso ciò che ti fa stare bene, ciò che ti fa sentire in equilibrio,
flessibile, cercare di “restare” nella tua comfort zone, significa volersi bene
ed essere sereni e appagati, lasciandosi sempre la possibilità di modificarla
in base alle situazioni che vivi.
Se al contrario le tue scelte, i tuoi
comportamenti sono dettati dalla paura
di prendere una decisione, di fare una nuova scelta, di cambiare situazioni che
ti fanno stare male, allora puoi rischiare che la comfort zone diventi invece
un limite, una “prigione”.
Spesso le scelte della vita, le decisioni,
sono influenzare dalle aspettative verso sé stessi, verso gli altri, ma anche
dalla stima che si ha di sé stessi, poiché stabilirsi degli obiettivi nella
vita, fare dei progetti, in qualsiasi ambito sia, dipende anche da quanto credo
di poterlo fare, di poter raggiungere quegli obiettivi. (Se vuoi approfondire
questo tema trovi leggi il mio articolo cliccando qui https://energetica-mente.blogspot.com/2020/06/la-stima-di-se-nella-vita-quotidiana.html).
E tu cosa ne pensi? Qual è la tua
zona di comfort?
In quale zona ti collochi in questo momento?
Cosa
metteresti nel primo cerchio? E negli altri?
O
forse modificheresti l’ordine o il verso della freccia?!
Scrivimi o contattami se vuoi condividere la tua esperienza!!
Nelle
persone tutto può cambiare. Tutto è in processo, in trasformazione.
Alexander
Lowen
Dott.ssa Laura Camastra
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