La rabbia è
una delle emozioni di base insieme alla gioia, paura, disgusto, tristezza,
sorpresa.
Anche questa come tutte le altre, può avere
diverse intensità, da quella più basse come ad esempio il fastidio, alla furia,
l’odio, eccetera.
Ognuno ha il suo modo per sentire (o non sentire)
un’emozione e di esprimerla. Una buona parte dipende dall'educazione ricevuta,
dal modo in cui da piccoli era concesso di esprimere le proprie emozioni. Si
pensi a quando gli adulti dicono “non devi piangere!” al bambino che magari ha
ricevuto una delusione, oppure l’espressione della rabbia era negata
completamente in qualsiasi forma potesse essere.
Spesso, in realtà, un’altra emozione come il dolore, nasconde invece una rabbia non espressa, come se fosse bloccata o
a lungo andare si fosse trasformata in tristezza più profonda.
Ma cosa succede nel corpo quando non si riesce a lasciar andare
un’emozione? O
quando non si riesce ad esprimerla?
La bioenergetica è un approccio basato sulla
connessione della persona al proprio corpo, importante quindi per la
consapevolezza di sé, anche per l’espressione delle emozioni nel proprio corpo.
Spesso le emozioni si bloccano nel corpo, creando
a lungo andare dei “blocchi emotivi”
che si manifestano attraverso tensioni muscolari, posture particolari, che
influenzano anche le caratteristiche personali, del comportamento di una
persona, anche del proprio atteggiamento alla vita.
Ritornando alla rabbia, essa come la paura, è
un’emozione che ha anche una funzione di difesa nell’istinto di sopravvivere
nell’ambiente in cui ci si trova e nel rispondere a un’ingiustizia, un torto
subito o percepito. Va distinta dall’aggressività che invece si
riferisce all’agire attraverso comportamenti fisici o verbali.
Provare rabbia ad esempio verso una persona che
ti ha fatto un torto, che ti ha fatto soffrire è una reazione normale e spesso
può essere da motivazione per prendere le giuste distanze da una persona o da
una situazione, ma se non si riesce a lasciarla andare, può portar via
energie preziose alla vita e impedire di godere appieno del presente.
Hai mai detto o sentito dire “Mi sto facendo il
fegato amaro” per la rabbia…i modi di dire spesso rendono l’idea, poiché anche
le emozioni hanno conseguenze reali sugli organi, sul corpo e se non si lavora
sulla consapevolezza di sé, sul proprio benessere, possono sfociare in
infiammazioni e nel peggiore dei casi in vere e proprie patologie.
A volte ad esempio sentire un’oppressione ad
altezza del petto o della gola, può nascondere invece la difficoltà ad
esprimere un’emozione con la parola.
E tu dove senti la tua rabbia? In quale parte del tuo corpo?
Aiutati a rispondere ascoltando questo audio e sperimentando questo esercizio.
https://drive.google.com/file/d/1AEEfhrypZskJJsTqBSQJ7SN2sduL9-ld/view?usp=sharing
Aiutati a rispondere ascoltando questo audio e sperimentando questo esercizio.
https://drive.google.com/file/d/1AEEfhrypZskJJsTqBSQJ7SN2sduL9-ld/view?usp=sharing
È fondamentale essere consapevole di quello che
senti e dove lo senti, cercando di comprendere l’espressione dell’emozione nel
tuo corpo, imparando poi a lasciar andare le emozioni, a trasformarle dando un
peso e una forma diversa. A volte non si riesce a fare questo da soli e si deve
trovare il coraggio per chiedere aiuto ad un professionista, uno psicologo,
psicoterapeuta che può essere di sostegno in questo processo.
Restare attaccati al rancore, alla rabbia, senza
elaborarla, serve solo a distogliere l’attenzione dal resto delle emozioni
piacevoli che invece procurano benessere e serenità mentale, quindi corporea.
Dott.ssa Laura Camastra
Nessun commento:
Posta un commento