mercoledì 16 maggio 2018

I GENITORI E LO SPORT: OSTACOLO O RISORSA FONDAMENTALE?



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Il ruolo dei genitori nella crescita sportiva tende a modificarsi nel tempo, da gestione totale nei primi anni di attività sportiva (nella fascia infantile), passa ad essere maggiormente correlato al sostegno emotivo (andando nella fase adolescenziale).
In realtà oggi si assiste ad una nuova tendenza, l’attuale generazione sembra essere fortemente coinvolta nell’attività dei propri figli tanto che alcuni autori (Bounous, Prunelli e Rossi, 2011), affermano: «questa è la prima generazione di genitori che si occupa attivamente dello sport dei figli: si tratta, quindi, di un fenomeno nuovo, sia per i genitori che per le Società sportive».
In uno studio sul calcio giovanile si è indagato chi risultata essere la figura più influente nell’attività sportiva ed è venuto fuori che l’80% dei calciatori di alto livello considerava i propri genitori come le persone più influenti, per il 40 % nei calciatori di minor livello, percentuale comunque alta. (Wards, Hodges, Starkes, Williams, 2007).
Questo deve far riflettere su quanto sia importante per i figli essere sostenuti e supportati dai propri genitori, tanto da essere un fattore che può influenzare la motivazione a continuare un determinato sport.
Emerge da alcuni studi (Coté e all. 1999), infatti, che il sostegno dei genitori sia correlato al divertimento e all’entusiasmo dei figli, oltre che alla loro percezione di competenza. Possiamo quindi dire che il ruolo del genitore è fondamentale anche nello sport, per poter far sperimentare ai figli il senso di autoefficacia. L’“autoefficacia” è quella convinzione dell’individuo di possedere le capacità di eseguire un certo comportamento finalizzato a produrre un dato esito, obiettivo, concetto strettamente correlato al sentirsi adeguati, capaci di essere efficaci, quindi all’autostima.
Anche l’atteggiamento del genitore rispetto alle vittorie o alle sconfitte, trasmette messaggi forti legati oltre che all’esperienza sportiva, al figlio stesso come persona.
Allora i genitori possono essere considerati un ostacolo o una risorsa fondamentale?
I genitori sono potenzialmente una risorsa, ma per evitare che diventino un ostacolo, devono essere consapevoli essi stessi dei propri comportamenti e dell’influenza che hanno sui propri figli.
Un genitore consapevole è presente, anche nella vita sportiva del proprio figlio, cercando di trovare una giusta misura e distanza. Dà supporto ed è comprensivo nei momenti di difficoltà, dando aiuto dopo che il proprio figlio ci ha provato da solo, lo ascolta e cerca di capire i suoi reali bisogni e desideri, senza sostituirsi a lui. Va incontro alle aspettative del figlio, loda i suoi miglioramenti, il suo impegno, mettendo enfasi su questo e non sulla vittoria o necessariamente sul risultato. Trasmette attraverso l’esempio, l’ascolto, che bisogna competere ma anche in base alle proprie capacità, senza dover essere un campione a tutti i costi. In questo senso trasmette quella sicurezza che permette al bambino, al ragazzo, di sentirsi apprezzato e sostenuto per ciò che è. La consapevolezza è un aspetto che sembra scontato e facile, ma in realtà non è sempre così semplice fermarsi e mettersi in gioco, eppure è fondamentale per una sana crescita psicofisica dei figli.


 Dott.ssa Laura Camastra


RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI:
Bortoli L., Bertollo M., e Robazza C., (2005). Sostenere la motivazione nello sport giovanile: Il modello TARGET. Giornale Italiano di Psicologia dello Sport, 3, 69-72.

M. Fulcheri, (2005). Le attuali frontiere della psicologia clinica. Torino: Centro Scientifico Editore.
Claudio Mantovani (a cura di). Insegnare per allenare. Metodologia dell'insegnamento, (2017). Edizioni Scuola dello Sport.


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