Con la Teoria Bioenergetica di Lowen
(1958), si cerca di capire la personalità umana anche attraverso lo studio del
corpo. Essa è, infatti, lo studio della
personalità dal punto di vista dei processi energetici del corpo. La quantità
di energia che un individuo impiega e il modo in cui lo fa, determina la sua
personalità e si riflette in essa.
La bioenergetica si basa sul fatto che
ogni persona è il proprio corpo; da un
punto di vista energetico tutto il corpo può essere inteso come un’unica
cellula, la cui membrana è la pelle. I processi energetici, cioè la produzione
di energia attraverso la respirazione e il metabolismo e la scarica di energia
del movimento, sono le funzioni basilari della vita.
Le situazioni della vita si affrontano
in base all’energia che si ha a disposizione e dalla possibilità di tradurla
liberamente nel movimento e nell’espressione.
Partendo dagli insegnamenti del suo
maestro Reich, lavorando su se stesso, Lowen
formula le posizioni e gli esercizi di base che oggi si usano in bioenergetica.
Sviluppa l’esercizio del grounding sentendo
la necessità di un lavoro più radicale sulle gambe: il radicamento, infatti,
permette di sperimentare un contatto più profondo col suolo, concetto che
riporta più profondamente ad essere più vicini alle proprie radici. Le radici
sono, quindi, sia quelle corporee individuali nelle gambe e nei piedi, sia
quelle psichiche che rimandano al proprio equilibrio interiore; affondare le
radici a terra nel qui ed ora.
Queste tecniche possono essere applicate
in ambito sportivo, dovendo gli atleti “usare” il proprio corpo per sviluppare
delle abilità e raggiungere degli obiettivi.
Salvi, Orsini e Carzedda (1985) hanno
applicato l’analisi bioenergetica nello studio di emozioni come la paura nella
pratica sportiva: la paura del fallimento, del giudizio, di sbagliare, in
relazione alle esperienze psicosomatiche conseguenti.
Polani (1987) ha studiato la relazione
tra l’immagine corporea e l’ansia nei tuffatori, riscontrando miglioramenti
significativi utilizzando tecniche bioenergetiche.
Lo schema corporeo si riferisce
all’immagine che abbiamo di noi stessi, del nostro corpo, nello spazio e nel
tempo.
Nel processo di consapevolezza di noi
stessi, bisognerebbe partire proprio dai piedi, la parte del corpo a cui non
prestiamo sempre molta attenzione. In realtà è proprio da lì che parte il
nostro equilibrio. Esso è un fenomeno dinamico che richiede la capacità di
mantenere la posizione voluta e di ritrovarla anche quando è stata modificata,
abilità fondamentale in tutte le attività motorie.
Partendo dal grounding, dal radicamento,
si impara a sentire l’equilibrio, quanto le radici siano profonde, imparando a
“starci”.
La bioenergetica può essere, quindi, un
modo per approcciarsi, per conoscere il proprio corpo e lavorare su esso e
imparare a utilizzare al massimo le energie che esso può trasmettere,
sfruttandole al meglio per le abilità sportive, quindi per la prestazione.
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
Alexander Lowen, (1975), Bioenergetics,
Coward, McCann & Geoghegan, New York. Traduzione in
italiano di Lucia Cornalba e
supervisione di Luigi De Marchi Feltrinelli, Milano
1983-2004.
Luca
Napoli, Beatrice Gori, (2012). Dare corpo all’anima. Un percorso di consapevolezza, benessere e crescita psico-corporea
in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica. Dal Training Autogeno alle
Fantasie Guidate.
Il linguaggio del corpo,
Feltrinelli, Milano 1978-1997, traduzione di Paolo di Sarcina e Maura
Pizzorno da Physical dynamics of
character structure (The
language of the body), MacMillan, New York 1958.
Davide Viola, (2014). Piedi come
radici, mente come cielo. Manuale moderno di analisi bioenergetica.
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